Il 30 gennaio è andato in scena,
presso il Teatro Colosseo di Torino, lo strabiliante spettacolo di
Daniel Ezralow e della Daniel Ezralow Company: Open
C'è danza e danza. Appurata questa
verità lapalissiana la domanda che può sorgere spontanea è: perchè
devo andare a vedere dei tizi che, spesso, fanno dei movimenti
incomprensibili? Perchè, quando ci sitrova davanti ad una tale
perfezione è impossibile non rimanerne colpiti. Tralasciando per ora
gli aspetti tecnici, assistere ad “Open” della Daniel Ezralow
Company è un'esperienza unica. Naturalmente, quando si ha a che fare
con uno dei fondatori di Momix, lo stupore è prevedibile ma, questa
volta, il ballerino e coreografo americano supera se stesso
proponendo al pubblico un viaggio attraverso l'uomo e ciò che lo
circonda. Accompagnati da musiche magistrali, quasi tutti pezzi
classici noti al grande pubblico con una piacevole rivisitazione che
non vi svelerò, gli otto artisti in scena solcano il palcoscenico
attraversando epoche, luoghi ed emozioni in un rutilante carosello di
forme e colori.
Ciò che contraddistingue il corpo di
ballo, infatti, è la differente formazione tecnica dei vari membri,
formazione che comprende danza classica, moderna e, addirittura,
ginnastica artistica. Solo così si possono spiegare alcuni volteggi
e alcune prese che poco hanno a che vedere con la danza propriamente
detta.
Quello che più colpisce però, è la
capacità di Ezralow di esaltare le caratteristiche di ogni artista
presente sul palco grazie all'utilizzo del corpo come strumento. I
movimenti presentati al pubblico stupefatto trasformano l'esecutore
in un'opera d'arte e lo spettacolo in un tripodio di bellezza. Non
bellezza soggettiva ma perfezione anatomica raggiunta dopo anni di
allenamenti, bellezza che si riflette negli occhi di chi guarda fino
a sfiorarne gli animi. È quindi impossibile descrivere lo spettacolo
senza svelarne il contenuto, vi basti sapere che tra città affolate,
nuvole e germogli, anche voi troverete il tempo di aprire il vostro
cuore alla danza.
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