mercoledì 6 febbraio 2013

Quando l'arte incontra l'arte



La neonata associazione Iris ha presentato: Incontri d'arte un evento che, con eleganza e giusta misura ha offerto al pubblico belle opere d'arte, musica e poesie. Tra le note del bravissimo Constantin Voicu, già primo violino dei Rondò Veneziano, e i versi dei poeti coordinati da Antonella Ronzulli, gli astanti hanno potuto godersi un pomeriggio interamente dedicato all'arte. Sotto la cura di Francesco Italiano, pittore con esperienza cinquantennale, le opere esposte, per qualità e stile, sono in grado di soddisfare anche i gusti più raffinati.

Potrete trovare i quadri naif di Gianni Pontiroli, ricco di colori e morbide forme capaci di proiettarci in un mondo popolato da tinte vive e non grigio e fumoso. In contrasto con la familiarità e semplicità, non tanto artistica quanto piuttosto relativa alla fruizione e alla comprensibilità, troviamo i lavori puramente informali del giovane Fabio Nalin.

 Se a volte l'astratto può sembrare un'escamotage per nascondere una mancanza di idee, nelle opere dell'artista in questione traspare una sensibilità che supera le linee e i colori trasformando geometrie in segnali che toccano il profondo. 




Di tutt'altro stile, le opere di Mauro Lagotto che, tra aquarelli di bellissimi paesaggi e figure umane dimostra un talento che con gli anni darà interessanti frutti.


 Se le opere finora descritte sono il frutto del lavoro autodidatta di artisti con una vena artistica spiccata, che a volte va a compensare qualche carenza tecnica, nei dipinti di Flavia Chiarotto traspare un'esperienza ed una bravura dovuta ad anni di lavoro e studio. I paesaggi esposti, riconducibili ad un impressionismo assolutamente non di maniera, riescono a colpire l'osservatore per la loro luminosità e, soprattutto, per la capacità dell'autrice di catturare l'attimo. Fotografie senza tempo i quadri di Flavia Chiarotto dimostrano una maturità che, col tempo, anche gli altri pittori presenti sicuramente svilupperanno. 


Maturità che di sicuro non manca al curatore della mostra: Francesco Italiano. Come detto in precedenza, Italiano ha alle spalle più di cinque decenni di pittura, esperienza che letteralmente emerge dalle sue opere. I lavori presentati, alcuni in creati in collaborazione con Irina Elena Petrescu, sono caratterizzati dalla matericità, vero e proprio tratto distintivo del pittore torinese. Una matericità fatta di oggetti e forme spesso irriconoscibili ma che, grazie all'abilità dell'artista, si uniscono per ricreare vedute al limite dell'umana comprensione. Paesaggi che diventano più chiari quando la materia lascia spazio al tratto. Ed è proprio in questi momenti che traspare l'esperienza, la bravura , soprattutto, una sensibilità fuori dal comune. Oltre ad aver collaborato con Francesco Italiano alla creazione di tre opere, Irina Elena Petrescu è presente in mostra con sette opere di grandi dimensioni. Nei suoi lavori traspare un talento che, unito ad una buona capacità tecnica, le permette di giocare con paesaggi illusori e colori irreali, creando onirici panorami e vedute fuori dal tempo.


L'associazione che ha presentato questa esposizione, che potrete visitare fino al sette febbraio, ha già in programma una serie di mostre che, sono certo, soddisferanno anche i palati più esigenti.












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