La neonata associazione Iris ha
presentato: Incontri d'arte
un evento che, con eleganza e giusta misura ha offerto al pubblico
belle opere d'arte, musica e poesie. Tra le note del
bravissimo
Constantin
Voicu, già primo violino dei Rondò Veneziano, e i versi dei poeti
coordinati da Antonella Ronzulli, gli astanti hanno potuto godersi un
pomeriggio interamente dedicato all'arte. Sotto la cura di Francesco
Italiano, pittore con esperienza cinquantennale, le opere esposte, per
qualità e stile, sono in grado di soddisfare anche i gusti più
raffinati.
Potrete
trovare i quadri naif di Gianni Pontiroli, ricco di colori e morbide
forme capaci di proiettarci in un mondo popolato da tinte vive e non
grigio e fumoso. In contrasto con la familiarità e semplicità, non
tanto artistica quanto piuttosto relativa alla fruizione e alla
comprensibilità, troviamo i lavori puramente informali del giovane
Fabio Nalin.
Se a volte l'astratto può sembrare un'escamotage per
nascondere una mancanza di idee, nelle opere dell'artista in
questione traspare una sensibilità che supera le linee e i colori
trasformando geometrie in segnali che toccano il profondo.
Di
tutt'altro stile, le opere di Mauro Lagotto che, tra aquarelli di
bellissimi paesaggi e figure umane dimostra un talento che con gli
anni darà interessanti frutti.
Se le opere finora descritte sono il
frutto del lavoro autodidatta di artisti con una vena artistica
spiccata, che a volte va a compensare qualche carenza tecnica, nei
dipinti di Flavia Chiarotto traspare un'esperienza ed una bravura
dovuta ad anni di lavoro e studio. I paesaggi esposti, riconducibili
ad un impressionismo assolutamente non di maniera, riescono a colpire
l'osservatore per la loro luminosità e, soprattutto, per la capacità
dell'autrice di catturare l'attimo. Fotografie senza tempo i quadri
di Flavia Chiarotto dimostrano una maturità che, col tempo, anche
gli altri pittori presenti sicuramente svilupperanno.
Maturità che
di sicuro non manca al curatore della mostra: Francesco Italiano.
Come detto in precedenza, Italiano ha alle spalle più di cinque decenni
di pittura, esperienza che letteralmente emerge dalle sue opere. I
lavori presentati, alcuni in creati in collaborazione con Irina
Elena Petrescu, sono caratterizzati dalla matericità, vero e proprio
tratto distintivo del pittore torinese. Una matericità fatta di
oggetti e forme spesso irriconoscibili ma che, grazie all'abilità
dell'artista, si uniscono per ricreare vedute al limite dell'umana
comprensione. Paesaggi che diventano più chiari quando la materia
lascia spazio al tratto. Ed è proprio in questi momenti che traspare
l'esperienza, la bravura , soprattutto, una sensibilità fuori dal
comune. Oltre ad aver collaborato con Francesco Italiano alla
creazione di tre opere, Irina Elena Petrescu è presente in mostra
con sette opere di grandi dimensioni. Nei suoi lavori traspare un
talento che, unito ad una buona capacità tecnica, le permette di
giocare con paesaggi illusori e colori irreali, creando onirici
panorami e vedute fuori dal tempo.
L'associazione
che ha presentato questa esposizione, che potrete visitare fino al
sette febbraio, ha già in programma una serie di mostre che, sono
certo, soddisferanno anche i palati più esigenti.
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