Cose, di Arte
Ovvero, come imparai a non temere lo Spietato Mondo dell'Arte
giovedì 1 febbraio 2018
Vaporosa Mente: Steam and Sonics
Vaporosa Mente: Steam and Sonics: Sempre più spesso mi è capitato di imbattermi in spettacoli ed eventi chiaramente ispirati alla cultura steampunk che, purtroppo, di steampu...
sabato 6 maggio 2017
Quando gli incubi prendono forma
Ci
sono degli artisti che rappresentano grandi tragedie, traumi, incubi
orrendi.
Füssli
immaginava gli incubi della tradizione, accovacciati sul petto di una
bella dormiente per toglierne il respiro, Goya ci ricorda con i suoi
mostri che il sonno della ragione è molto più di quanto sembra (tra
l'altro la frase originale non era di quest'ultimo) senza citare una
serie di autori medievali e rinascimentali che coi mostri fecero
fortuna. Rappresentare gli incubi è sempre stato un modo per
esorcizzare, una condizione insita nell'animo umano, una sorta di
rivalsa nei confronti di quella sensazione che di notte ci fa
svegliare di soprassalto. Cosa accade però quando questi incubi sono
reali?
Stupire
coi demoni è facile, molto meno lo è farlo con l'ordinario.
L'esposizione "Vite Nascoste" mette in scena l'angoscia
dell'ordinario attraverso un percorso fatto di donne, esseri ambigui
e luoghi desolati. Nelle opere di Davide De Agostini,
pittore torinese noto per la sua capacità di andare oltre
all'ordinario, i protagonisti non sono circondati da presenze oscure
ma emanano comunque un'aura di inquietudine che si insinua nel
visitatore lasciando dietro di sé una scia di dolce angoscia, Sono
reietti, emarginati, dame vestite con colori sgargianti ma
leggermente sbagliate. Tra transessuali vestiti a festa e bambini
spirati, De Agostini ci accompagna in un viaggio che vi stupirà per
l'immenso amore che l'autore infonde ai suoi soggetti, un amore che
si manifesta nel tratto sublime e nell'uso magistrale delle ombre e
dei colori.
Davide De Agostini
Vite
nascoste - Torino 5 maggio/ 25 maggio 2017
Inaugurazione
venerdì 5 maggio ore 18.00
Catalogo
in galleria
Via
Sacchi, 26
Colombo
Arte Design
mercoledì 29 marzo 2017
Noblesse Oblige, quando sono i Decibel a fare la differenza
Cosa potrebbe succedere se saliste in cantina in cerca di quel vecchio baule che, anni fa, avete giurato di buttare? Proprio quello in cui tenete le Timberland e o il chiodo ormai sdrucito e consumato che non avete il coraggio di mandare al macero. Di sicuro scatenerebbe in voi una serie di ricordi che difficilmente potreste fermare. Ricordi fatti di paninari, sfinzie, ologrammi e musica. Gli anni ottanta, infatti, hanno segnato un epoca per tutti coloro che, in un modo o nell'altro, li hanno vissuti ma, molto di più, in coloro che contribuirono a crearla.

Aprite quel baule e andate a cercare gli occhiali da sole,
sì, proprio quelli con la montatura bianca,
quelli che non mettete da quasi quarant'anni
poi prendete la camicia bianca e la cravatta nera.
Ora siete pronti.
I Decibel sono tornati.
Certo, molti si chiederanno chi sono e che cosa hanno fatto di importante. Vi basti sapere che forse sono stati i primi in Italia a parlare di punk al grande pubblico. Nel 1978, infatti, pubblicarono proprio Punk disco che conteneva tutto il malcontento e la voglia di ribellione di una generazione che si stava affacciando sulla scena musicale nazionale.

Adesso, dopo quasi quarant'anni, il trio Ruggeri, Capeccia, Fulzio calcano le scene con un'energia che esplode ad ogni pezzo. Tra grandi classici internazionali, tra tutte una fantastica versione di The man who sold the world, pezzi della vecchia produzione e le nuove creazioni, i punk, guidati dal capitano, riescono a sorprendere per professionalità, credibilità e convinzione. Lo stesso Ruggeri sembra ringiovanire quando canta Tanti Auguri, Teenager, Pernod e i classici che resero i Decibel una cometa che ha lasciato una scia luminosa nel panorama punk e new wave italiano.
L'aspetto più interessante di questa fortunata reunion rimane, comunque, la produzione di nuovi pezzi che, risultano perfettamente integrati col progetto originale, senza quasi soluzione di continuità.
Noblesse oblige, My My Generation e Fashion sono la naturale continuazione di un progetto che, per fortuna, non è rimasto incompiuto e che, a distanza di quarant'anni, fa ancora alzare in piedi il pubblico per acclamare un gruppo di giovani punk. Non vi resta che buttarvi nella nuova avventura di Ruggeri e soci ma, attenzione a non fare un'Indigestione Disko
Galleria completa su: Decibel - Nobless Oblige

Aprite quel baule e andate a cercare gli occhiali da sole,
sì, proprio quelli con la montatura bianca,
quelli che non mettete da quasi quarant'anni
poi prendete la camicia bianca e la cravatta nera.
Ora siete pronti.
I Decibel sono tornati.


Adesso, dopo quasi quarant'anni, il trio Ruggeri, Capeccia, Fulzio calcano le scene con un'energia che esplode ad ogni pezzo. Tra grandi classici internazionali, tra tutte una fantastica versione di The man who sold the world, pezzi della vecchia produzione e le nuove creazioni, i punk, guidati dal capitano, riescono a sorprendere per professionalità, credibilità e convinzione. Lo stesso Ruggeri sembra ringiovanire quando canta Tanti Auguri, Teenager, Pernod e i classici che resero i Decibel una cometa che ha lasciato una scia luminosa nel panorama punk e new wave italiano.

Noblesse oblige, My My Generation e Fashion sono la naturale continuazione di un progetto che, per fortuna, non è rimasto incompiuto e che, a distanza di quarant'anni, fa ancora alzare in piedi il pubblico per acclamare un gruppo di giovani punk. Non vi resta che buttarvi nella nuova avventura di Ruggeri e soci ma, attenzione a non fare un'Indigestione Disko
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mercoledì 9 settembre 2015
lunedì 7 settembre 2015
Vaporosa Mente: VaporosaMente V
Vaporosa Mente: VaporosaMente V: Dagli albori della rivoluzione industriale, grazie ad uno stano marchingegno, torna a Torino la Fiera del Vapore. La quinta stagione di Vapo...
VaporosaMente is back...
Are you ready for the Industrial Revolution?
VaporosaMente is back...
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