Orchestrare
un omicidio senza essere scoperti è un topos letterario che solo
pochi sono riusciti a realizzare con una certa coerenza. Già nel
1976 Robert Moore e Neil Simon affrontarono l'argomento riunendo i
più grandi detective del mondo per un delitto non ancora
avvenuto, con conseguenze spassosissime. La regina indiscussa del
genere, Agatha Christie, è stata, probabilmente, la più prolifica e
famosa autrice del genere con titoli che, a più di mezzo secolo di
distanza, continuano a far saltare il pubblico per lo stupore. Uno
dei più noti, e sicuramente il più rappresentato, è Trappola
per topi,
uno spettacolo che unisce elementi della commedia brillante, del
thriller e del racconto giallo classico. Se è vero che a Londra è
replicato ininterrottamente dalla data della prima, particolarità
che l'ha fatto entrare nel guinness dei primati come spettacolo più
rappresentato al mondo, in Italia da ormai quindici stagioni la
Compagnia Torino Spettacoli porta in giro per lo stivale questo
fantastica opera. Unendo comicità, suspance e intrigo agli elementi
del giallo tradizionale, Tre
topolini ciechi,
questo il titolo del racconto originale, diverte e appassiona grandi
e piccini coi suoi personaggi originali e con una trama a dir poco
sorprendente. Una buona parte del merito è da attribuirsi alla
bravura della compagnia che, negli anni, è riuscita a rendere
naturale ogni gesto in scena ed ogni battuta. Un piccolo plauso è
obbligatorio per Adriana Innocenti vera stella dello spettacolo.
Anche se presente in scena solo per parte dell'opera, la sua
interpretazione della signora Boyle è magistrale. Con vera e propria
maestria riesce a passare da toni burberi e austeri ad altri dolci,
pieni di un'insicurezza tale da far commuovere. La regia di Piero
Nuti, brillante e incalzante, riesce a rendere attuale un testo che,
nonostante il suo mezzo secolo, è sempre un piacere vedere.
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